"Con la serie “Sottopelle”, infatti, è Laura stessa ad affermare che le è interessato “dipingere ciò che sta sotto la pelle delle donne. La pelle rappresenta, sia fisicamente che emotivamente, il confine tra noi e gli altri. È ciò che ci separa e collega al tempo stesso al mondo esterno, è ciò che ci rende esseri incarnati. Un confine in parte apparente, perché in realtà siamo permeabili alle sostanze e agli stimoli esterni nelle nostre relazioni con gli altri. Dipingo corpi di donne come fossero contenitori e veicoli di emozioni, pensieri, storie”.
È un lento, pausato e necessario, lavoro di cronaca il suo: Laura racconta storia di donne continuamente, storie da ascoltare, storie su cui riflettere, storie che ci appartengono. È ancora lei a mostrarci che le sue immagini valgono come un viaggio sotto la superficie dicendo “Ci sono moti interiori che lasciano trasparire un flebile bagliore attraverso lo sguardo o i movimenti delle mani. Ma cosa c’è oltre il corporeo, il materiale? A volte vorrei bucarla, trafiggerla questa pelle, percorrere i sentieri delle vene alla ricerca della sede delle emozioni e dei pensieri, in stomaco cuore gola occhi, dei sentimenti e dell’anima”. (estratto dal testo di Sara Taglialagamba)